Rinuncia all’eredità: cos’è?
Per rinunciare all’eredità abbiamo bisogno di un documento scritto con cui la persona che dovrebbe ereditare dichiara di non accettare l’eredità. Esso viene effettuato davanti alla cancelleria del tribunale o davanti a un notaio.
Questo tipo di atto può essere utile al chiamato all’eredità per tutelarsi in caso, ad esempio, il patrimonio che andrebbe ad ereditare abbia dei debiti, o ancora quando il chiamato debba fare una collazione dopo aver ricevuto una donazione a suo vantaggio da parte della persona defunta e che questa risulti di valore superiore rispetto all’eredità.
È bene ricordare che la rinuncia all’eredità non ha termini e condizioni che verrebbero in caso sanzionate dal codice civile (articolo 520) annullando l’atto.
Tipologie di rinuncia dell’eredità
Esistono due tipologie di rinuncia dell’eredità che vengono regolate in maniera diversa. Vediamole nel dettaglio.
Rinuncia all’eredità in una successione legittima
Ricordiamo prima di tutto che la successione legittima è quella tipologia di successione che si ha quando c’è mancanza di testamento oppure il testamento non risulti abbia disciplinato tutta la quota astratta riguardante l’asse ereditario.
Nel caso di rinuncia all’eredità, l’articolo 522 del Codice Civile disciplina la distinzione tra unico chiamato e più chiamati che decidono di rinunciare all’eredità.
- A rinunciare è un unico chiamato: in questo caso il Codice Civile dichiara che l’eredità debba essere devoluta ai soggetti ai quali spetterebbe nel caso che egli mancasse.
- A rinunciare sono più chiamati: in questo caso la quota deve essere devoluta prima ai discendenti del rinunciatario e poi agli ascendenti, come indicato dall’articolo 571 del Codice Civile. Se questo non avviene, la quota viene devoluta ai soggetti che avrebbero concorso con il rinunciante.
Rinuncia all’eredità in una successione testamentaria
Ricordiamo che la successione testamentaria è quella eredità che viene regolata dalla presenza, come dice il nome stesso, di un testamento.
Facciamo attenzione che se il testamento in essere non regola tutta la successione essa sarà per metà testamentaria e per l’altra legittima, ovvero regolata dalla legge.
Per quanto riguarda la rinuncia all’eredità, secondo quanto indicato nell’articolo 523 del Codice Civile, si dovrà devolvere l’eredità al sostituto se indicato, poi al rappresentato e infine ai coeredi per accrescimento.
Se anche questa ultima ipotesi non dovesse esserci, l’eredità passerà agli eredi legittimi.
Quanto tempo ho per rinunciare all’eredità e quanto costa?
Se decidi di rinunciare all’eredità, sappi che non esiste una legge precisa che regolamenti le tempistiche. Ad introdurre dei limiti di tempo per la presentazione della rinuncia sono state la giurisprudenza e la dottrina.
La rinuncia all’eredità va quindi fatta entro 10 anni dall’apertura della successione. Questo è esattamente lo stesso arco di tempo che, secondo l’articolo 480 del Codice Civile, si ha per accettare l’eredità.
Per quanto riguarda i costi, per la rinuncia all’eredità possono variare a secondo che tu ti rivolga ad un notaio oppure alla cancelleria del tribunale.
Rivolgersi ad un notaio avrà ovviamente dei costi più elevati, mentre se decidi di procedere attraverso la cancelleria sarà tuo compito fissare un appuntamento.
I costi fissi che dovrai in ogni caso sostenere sono:
- L’imposta di bollo e diritti di copia. Scoprirai di quanto ammonta l’importo il giorno in cui effettui la dichiarazione.
- L’imposta di registro di 200€, versabile grazie all’F23
Rinuncia all’eredità: come si fa
Come abbiamo detto precedentemente, la rinuncia all’eredità deve essere fatta attraverso una dichiarazione presso un notaio o dal cancelliere del tribunale nel quale si è aperta la successione, ovvero quello che si trova nell’ultima residenza del defunto.
Per rinunciare all’eredità dovrai portare con te tutta una serie di documenti:
- Codice fiscale del defunto
- La tua carta d’identità e il tuo codice fiscale
- Nel caso sia presente, copia conforme del testamento
- Certificato di morte originale
Se è presente un minore oppure persone tutelate o amministrate, sarà bene portare anche una copia conforme dell’autorizzazione del giudice tutelare.
La rinuncia all’eredità verrà registrata presso il registro delle successioni.
Le persone che possono rinunciare all’eredità
Come è ovvio possono rinunciare all’eredità tutte quelle persone che hanno diritto di accettare l’eredità.
Tra i soggetti che possono rinunciare all’eredità ci sono inoltre:
- I beneficiari dell’amministratore di sostegno che possono rinunciare con l’aiuto del proprio amministratore o facendosi sostituire da quest’ultimo.
- Gli incapaci d’agire che devono essere distinti in totalmente incapaci o parzialmente incapaci. Del primo gruppo fanno parte i minori e gli interdetti e possono rinunciare solo se vengono legalmente rappresentati e abbiano l’autorizzazione da parte del giudice tutelare. I parzialmente incapaci, come gli emancipati o gli inabilitati, possono rinunciare solo se assistiti da un curatore e sempre su autorizzazione da parte del giudice.
- Le persone giuridiche che non hanno bisogno di alcuna autorizzazione perché considerate soggetti con capacità di agire.
- I nascituri se sono stati concepiti all’apertura della successione. Possono rinunciare all’eredità se non ancora concepiti quando, come indicato dall’articolo 462 comma III del Codice Civile, viene redatto testamento verso i figli di una persona vivente.
Revocare la rinuncia all’eredità
Il soggetto che decide di rinunciare all’eredità può anche revocarla come indicato dall’articolo 525 dell’ Codice Civile, nel quale si può leggere:
“Fino a che il diritto di accettare l’eredità non è prescritto contro i chiamati che vi hanno rinunziato, questi possono sempre accettarla, se non è già stata acquistata da altro dei chiamati, senza pregiudizio delle ragioni acquistate da terzi sopra i beni dell’eredità”.
Questa revoca alla rinuncia dell’eredità viene assimilata quindi all’accettazione tardiva dell’eredità nella quale viene ripristinata la condizione iniziale del rinunciate che non potrà scegliere tra rinuncia e accettazione.
Quando non si può revocare la rinuncia all’eredità:
- Se esistono altri chiamati ed essi acquistano la quota rinunciata acquisendola in maniera espressa o tacita oppure automatica.
- Se sono passati 10 anni dall’apertura della successione o comunque è stato superato il termine fissato dal giudice per l’accettazione.
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