Quando un nostro caro muore, può succedere che non ci sia nessun testamento che indichi in maniera indubbia cosa spetta e a chi. Non redarre nessun testamento può quindi rischiare di creare grossa confusione tra gli eredi e poter generare battibecchi che si potevano evitare.
In mancanza di testamento redatto dal notaio o testamento olografo come fare per capire a chi dovrebbe andare l’eredità?
Vediamo di fare chiarezza con questo articolo, dove capirai:
- Cosa prevede il codice civile in mancanza di testamento?
- A chi va l’eredità quando la persona defunta non ha figli?
- Ma cosa succede se al defunto sopravvivono coniuge, fratelli e genitori?
- A chi va l’eredità se i figli o i fratelli rinunciano al loro diritto?
- A chi va l’eredità se il defunto non ha parenti?
- Esistono eredi che non possono essere esclusi dall’eredità?
- Cosa fare in caso di mancanza di testamento?
Cosa prevede il codice civile in mancanza di testamento?
Quando non c’è un testamento, cosa molto frequente negli ultimi decenni, il codice civile ha una disciplina dettagliata che permette di stabilire con certezza a chi deve andare l’eredità di una persona defunta.
Nel caso più frequente il testamento spetta al coniuge sopravvissuto e ai figli della persona deceduta. Nello specifico:
- Se il figlio è uno solo, l’eredità viene divisa 50 e 50 tra il coniuge e il figlio
- Se i figli sono due o più, allora il codice civile prevede che a loro spettino i due terzi del patrimonio che dovranno dividerselo tra loro, mentre al coniuge rimane un terzo.
In maniera più generale, l’ordine degli eredi legittimi è:
- Coniuge
- Figli
- Discendenti come i nipoti, ma solo nel caso i figli rinuncino o siano morti
- Fratelli e sorelle
- Genitori, se ancora in vita
- Ascendenti
- Parenti entro il sesto grado
Questo ordine è dato dal codice civile che vuole dare priorità al legame affettivo e di parentela che i singoli membri hanno avuto con il defunto in vita.
Ovviamente questa è una scelta generica che può anche non rispecchiare la vita e i legami affettivi avuti in vita dalla persona deceduta, per questo motivo è sempre importante avere un testamento, anche solo un testamento olografo.
A chi va l’eredità quando la persona defunta non ha figli?
Nel caso di mancanza di testamento con indicazioni specifiche e in assenza di figli, l’eredità va divisa tra il coniuge, i fratelli e i genitori se ancora in vita.
In questo caso specifico il codice civile prevede che al coniuge spettino i due terzi del patrimonio ereditario, ai fratelli rimarrà quindi un terzo dell’eredità da dividere tra loro.
In mancanza di fratelli, ma in presenza di genitori del defunto, il terzo rimanente andrà diviso con questi ultimi.
Ma cosa succede se al defunto sopravvivono coniuge, fratelli e genitori?
In questo caso particolare i fratelli si dividono per capi la quota di eredità, definita sempre nel suo complesso di un terzo, mentre ai genitori spetta almeno un quarto di eredità.
In mancanza di coniuge, invece, l’eredità andrà divisa tra genitori e fratelli della persona deceduta. La divisione andrà fatta sempre per capi, tenendo presente che ai genitori dovrà andare almeno la metà del patrimonio ereditario.
A chi va l’eredità se i figli o i fratelli rinunciano al loro diritto?
Nel caso di rinuncia all’eredità da parte dei figli o dei fratelli del defunto o nel caso siano morti in precedenza, i diritti del patrimonio ereditario spettano ai discendenti.
In questo caso specifico l’eredità viene divisa per stirpi, attribuendo le singole quote che spetterebbero ai figli o ai fratelli. Queste vengono poi divise per ogni discendente.
A chi va l’eredità se il defunto non ha parenti?
Nel caso più estremo, ma riscontrabile in alcuni casi, l’eredità andrà divisa ai parenti di sesto grado più prossimi.
Nel caso non ci fossero nemmeno questi, salvo diverse indicazioni, l’intero patrimonio viene devoluto allo Stato.
Esistono eredi che non possono essere esclusi dall’eredità?
Tutti i soggetti che hanno un grado di parentela stretta, riceveranno delle quote di legittima che non potranno essere intaccate da nessuna disposizione testamentaria.
I beneficiari delle quote saranno i legittimari, ovvero quella parte di eredi legittimi visti sopra che comprende i figli, gli ascendenti e il coniuge della persona defunta. A questi la legge riconosce dei diritti che non possono essere intaccati sull’eredità.
Questa viene definita successione necessaria nella quale, anche attraverso il testamento, il defunto è costretto a lasciare una parte di eredità, normalmente la più cospicua.
Esistono però casi particolari in cui figli, coniugi e ascendenti possono essere lasciati fuori dall’eredità. Essi vengono identificati dalla legge nelle c.d. “cause di indegnità a succedere” previste dall’art.463 del codice civile che identifica come persona indegna alla successione chi:
- Ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona da cui deve ereditare, oppure un discendente o ascendente.
- Ha commesso danni a queste persone o un fatto per il quale la legge dichiara applicabili le disposizioni sull’omicidio.
- Ha calunniato la persona da cui deve ereditare oppure un discendente o ascendente.
- Ha indotto con dolo o violenza la persona da cui deve ereditare.
- Ha alterato o nascosto il testamento.
- Ha fornito un testamento falso.
Cosa fare in caso di mancanza di testamento?
Quando il testamento manca, avrai capito che sarà legge a stabilire a quali soggetti dovrà andare il patrimonio.
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