Non è sempre così, ma molto più spesso di quanto ci si immagini, la lettura di un testamento può diventare non solo intrigante, ma anche divertente…
La volontà del testatore è una vera e propria tradizione consolidata in Italia e costituisce un trend in crescita, soprattutto negli ultimi anni, qualunque essa sia: dal gesto di solidarietà per aiutare i più bisognosi, al desiderio di togliersi un sassolino dalla scarpa.
Numerosi sono i casi di personaggi più o meno celebri che ne sono una prova.
Un esempio di ripicca è il testamento di William Shakespeare, che ha deciso di lasciare alla moglie, dopo un matrimonio durato ben 33 anni, soltanto il suo “secondo miglior letto” e qualche altro oggetto d’arredo, mentre ha lasciato la maggioranza del suo ingente patrimonio alla figlia maggiore. Qualcosa, tuttavia, sembra essere andato anche ai poveri di Stratford-upon-Avon, dove viveva.
Appartentemente singolare è invece il caso di Samuel Bratt, un uomo inglese deceduto nel 1960, che nel suo testamento, ha condizionato il suo lascito di 330.000 sterline alla moglie all’assurda richiesta che lei fumasse cinque sigari al giorno. Qual è il motivo? La vendetta: la moglie gli aveva proibito in vita di fumare i suoi sigari e dunque l’uomo alla sua morte ha restituito il favore alla sua donna.
Per non parlare dell’avvocato misogino TM Zink dell’Iowa, morto nel 1930, che odiava le donne in vita e voleva continuare a farlo anche da morto, lasciando scritto nel suo testamento la sua volontà di impiegare i suoi 35.000 dollari per costruire una biblioteca priva di opere femminili. Tuttavia, la figlia, che aveva ricevuto soltanto 5 dollari in eredità, spinta dal risentimento, è riuscita a non far realizzare la biblioteca.